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Comunicati stampa

Intervista giornalistica realizzata per la "Gazzetta del Mezzogiorno"; il sindaco Di Bari: "Il ddl Del Rio è solo uno specchietto per le allodole e non risponde alle domande di cambiamento che vengono dai cittadini".

ven 04 apr, 2014

Lello Di Bari, lei è sindaco di Fasano, il Comune più popoloso (dopo il capoluogo) della Provincia di Brindisi; cosa pensa dell’approvazione in via definitiva avvenuta ieri alla Camera del disegno di legge, il cosiddetto “scuota Province”?
«Ero e sono d’accordo sull’abolizione delle Province, ma per far ciò è necessaria la riforma del titolo V della nostra Costituzione. Col ddl licenziato ieri, quindi, parlerei meglio di “minestra riscaldata”, poiché le Province, di fatto, restano in vita, pur perdendo il sistema elettivo per la loro composizione, nonché alcune funzioni».
Cosa intende dire per “minestra riscaldata”?
«Sicuramente il risparmio di risorse finanziarie che ci potrà essere con l’attuazione del ddl sarà significativo, penso all’eliminazione delle tremila indennità per gli attuali consiglieri, presidenti ed assessori e delle spese per l’indizione delle elezioni, però non sarà quel risparmio che si sarebbe registrato se ci fosse stata l’abolizione vera delle Province».
Il provvedimento licenziato ieri dalla Camera, dunque, non ha chiarito tutti i dubbi?
«Assolutamente no. E mi spiego: quali funzioni passeranno da questa nuova impostazione di Provincia ai Comuni? Con quali fondi i Comuni potranno sostenere queste nuove funzioni? Saremo chiamati noi a destinare nuovi fondi e, dunque, per reperirli, a tassare e tartassare ancora di più i cittadini? Inoltre, i dipendenti che saranno dislocati ai Comuni saranno a carico degli stessi? Dove troveremo questi fondi, visto che, per quel che riguarda il nostro Comune ad esempio, non possiamo effettuare in questo momento assunzioni di personale vista l’assenza di copertura finanziaria?».
Il ddl “svuota Province” riapre il discorso sulla prossima costituzione delle Città Metropolitane. L’Amministrazione comunale che lei guida, due anni fa indisse un referendum popolare-consultivo dal quale emerse che il 95 per cento dei fasanesi voleva cambiare provincia e collocarsi in terra barese. Crede che cambierà qualcosa alla luce dell’approvazione del ddl Del Rio?
«Guardi, il punto è che la nuova normativa non chiarisce alcun dubbio: le Province riconfermeranno gli stessi confini territoriali? Di contro, le Città Metropolitane potranno allargare i propri? Come vede, la situazione è ancora così confusa che esprimere un’opinione compiuta sulla normativa “svuota Province” è difficile».
Pensa che il ddl-Del Rio sia solo uno “specchietto per le allodole”?
«Purtroppo, sì, poiché si tratta di una mezza riforma che non dà risposte a quelle domande di reale cambiamento e d’inversione di rotta sulla “casta”, che i cittadini chiedono».

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