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Contributo Affitti: l'Amministrazione comunale in aiuto di 114 famiglie

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mer 17 set, 2025

Liquidati 166.950,00 euro di fondi comunali per il diritto alla casa, per sopperire all’eliminazione disposta dal Governo Meloni dei contributi a sostegno dei cittadini più deboli

Dopo averlo attuato già lo scorso anno, il Comune di Fasano continua a garantire il diritto alla casa ai cittadini più vulnerabili, a seguito dell'eliminazione dello stanziamento dei contributi agli affitti su base ISEE da parte del Governo Meloni.


È stata deliberata la liquidazione di € 166.950,00
per il sostegno delle famiglie in difficoltà. Questo importante sostegno, finanziato interamente dal Comune, dimostra la ferma convinzione dell’Amministrazione di sostenere soprattutto chi si trova in condizioni di disagio.


È stata approvata, con determina dirigenziale n. 2094/2025 del 15 settembre 2025, la graduatoria definitiva degli aventi diritto con relativa liquidazione del contributo: di 141 domande inserite nel sistema informatico, ne sono state approvate 114, di cui 84 di Fascia A e 28 di Fascia B, mentre 27 sono le domande rigettate per varie motivazioni, quali ad esempio situazioni di documentazione carente, reddito superiore ai limiti, alloggio con mq > 95 senza debolezza sociale, istanza non firmata, decorrenza contratto successiva all'anno riferimento del bando.


La somma necessaria alla copertura totale dei canoni di locazione, richiesti dai 114 aventi diritto, ammonta a € 241.138,59, superiore alla quota messa a disposizione del Comune, e pertanto è stata applicata una riduzione del 28,07%.


«È stato doveroso per l’Amministrazione - ha dichiarato il sindaco Francesco Zaccaria -, che ha a cuore gli interessi delle persone più fragili, intervenire concretamente per fornire
un sostegno economico per aiutare le famiglie con un reddito basso a pagare l'affitto sul mercato privato. Alla scellerata e reiterata scelta politica del Governo Meloni di tagliare i fondi per l'assistenza, abbiamo deciso nuovamente di destinare risorse in favore di quelle fasce di popolazione che andrebbero invece maggiormente tutelate, perché il diritto alla casa è un diritto economico, sociale e culturale che non può essere garantito solo a parole».

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